ott52015
Questo metodo viene definito "compressione-inibizione strumentale". Strumentale in quanto utilizziamo una pallina o un oggetto che possa creare compressione sul punto del ventre muscolare. La durata dell'autotrattamento è di circa un minuto. È fondamentale, per la buona riuscita della seduta, che il cliente aumenti la compressione sul punto per i primi 30 secondi e che la diminuisca per i successivi 30: questa è la regola generale da tenere sempre presente.Terminata la prima fase, fate agire il vostro cliente manualmente sul muscolo in ipertono, eseguendo delle vibrazione con la punta delle dita sul ventre muscolare in direzione perpendicolare alle fibre muscolari. Per ottenere il giusto effetto è necessario che vengano eseguite delle vibrazioni con una frequenza di 5/6 al secondo per almeno 5 minuti consecutivi (questo è il tempo medio per garantire un minimo di risultato). È evidente che la zona del corpo da scaricare deve essere raggiungibile con le mani dal cliente.LAVORO DI MOBILIZZAZIONE ENERGIZZANTEIn questi ultimi anni i metodi noti con il termine di "isometrici" hanno ottenuto sempre una maggiore importanza, il loro punto di intervento è evidentemente la muscolatura.A differenza del metodo Kabat e Coll., che permettono di ottenere con una tensione isometrica massima una forte dilatazione muscolare, con il rilassamento postisometrico la muscolatura viene sottoposta soltanto a leggera tensione contro resistenza e infine rilasciata. La respirazione gioca un ruolo fondamentale per la buona riuscita dell'esercizio.La tecnica di inibizione postisometrica conosciuta con il nome di PIR (rilassamento post isometrico) è sicuramente una delle migliori e sicure tecniche di energia muscolare.La propedeutica didattica per eseguire un lavoro corretto è la seguente:
1) raggiungere la posizione di stretching desiderata espirando 2) far eseguire una contrazione isometrica globale della parte sottoposta a stretch inspirando3) guadagnare mobilità espirando4) ripetere fino al raggiungimento della massima estensioneLa tecnica è semplice, ma sicuramente di grande aiuto per l'operatore attento e offre una buona possibilità di lavoro in futuro.
Marco Ciervo(Responsabile Formazione Scuola Osteopatia dello Sport Torino, www.marcociervo.it)
a cura di Paolo Evangelista
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